Nel 1999 il GACom è stata parte attiva allo scavo della c.d. villa romana di Matidia Augusta, allora diretto dalla dott.ssa Vincenza Iorio, collaborando con il Gruppo Archeologico Latino.
La proprietaria della villa è stata identificata grazie al suo nome impresso su una fistula plumbea rinvenuta durante i primi scavi. Matidia maior, nipote dell’imperatore Traiano e suocera di Adriano ricevette il titolo di “Augusta” nel 107 d.C.. Alcuni studiosi ritengono possa trattarsi anche della figlia, Matidia minor.
La villa si trova all’interno dell’area dell’Osservatorio Astronomico di Roma – Sede di Monte Porzio Catone, nella zona conosciuta con il nome di Castelli Romani, tra Monte Porzio Catone e Frascati.
L’area era già nota in passato con il toponimo Le Cappellette a causa delle alte sostruzioni della villa visibili dalla strada sottostante.
Lo stato di conservazione delle murature della villa non è dei migliori a causa della rasatura degli stessi ridotti a pochi centimetri di altezza dal piano di calpestio. In alcuni casi sono state rinvenute le pavimentazioni dopo pochi cm di scavo, quasi a contatto con reperti moderni, indice dei pesanti sconvolgimenti che l’intera area ha subito.
La villa è articolata in più ambienti, molti dei quali in opus reticulatum, in particolare due aule, una probabile vasca, un grande ambiente rettangolare porticato, di cui restano le basi delle colonne, un cunicolo.
Gli ambienti di maggiore importanza, anche per lo stato di conservazione, sono i grandi ipogei al di sotto della platea su cui insistono gli altri edifici, alcuni collegati tra loro e con ambienti di servizio più piccoli, sotterranei anche essi.
Nel sito sono stati rinvenuti numerosi reperti ceramici (vernice nera, sigillata, ceramica di uso comune, anfore, pareti sottili, balsamari), intonaci dipinti (anche con figure particolari, tra cui un uccello), frammenti di mosaici, terrecotte architettoniche, materiali metallici (numerosi chiodi, una fistula acquaia di piombo), frammenti marmorei di diversa qualità e provenienza, laterizi con diversi bolli di fabbrica.
L’analisi dei reperti e delle strutture ha permesso di riconoscere più fasi di utilizzo e ricostruzione dell’intero complesso fin dalla prima età imperiale, probabilmente impostato su una preesistente struttura di epoca repubblicana.
Gli scavi sono poi seguiti anche negli anni successivi fino al 2006.
Per maggiori approfondimenti:
- AA.VV. “La villa romana dell’Osservatorio Astronomico a Monte Porzio Catone”, Gruppo Archeologico Comasco e Gruppo Archeologico Latino, 2000.
- Alivernini S., Iorio V., Nicastro F. “La cosiddetta “Villa Matidiae Augustae” presso l’Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone (Roma)” n AUT – Archeologia Uomo Territorio, rivista dei Gruppi Archeologici d’Italia, n. 19, 2000, pagg. 61-65.
- Bonanno Aravantinos M. “La villa di “Matidia” nell’area dell’Osservatorio Astronomico a Monte Porzio Catone: nuovi dati dalle recenti indagini archeologiche” in Residenze Imperiali nel Lazio, Atti della giornata di studio - Monte Porzio Catone 2004