Mariano Comense, in provincia di Como, è la cittadina che ospita la sede del Gruppo Archeologico Comasco. Si trova sulle prime colline moreniche che caratterizzano il territorio della Brianza.
Il nome sembra derivi dal nome proprio romano “Marelianus” o “Marlianus”, parole la cui aggettivazione “Marilianus” si trova in documenti del VI-XI secolo d.C.
Secondo altre ipotesi potrebbe derivare dal termine di origine indoeuropea “mar”, che indica luoghi paludosi (prefisso presente anche in altre regioni con lo stesso significato, ad esempio “marana”). In effetti, precedentemente all’abitato, l’area marianese era una palude, così come ricordato dall’ultimo residuo di terreno paludo in località Fontanone.
Di particolare interesse dal punto di vista religioso sono il Battistero di S. Giovanni Battista e dell’attigua chiesa prepositurale di S. Stefano Protomartire in centro, la chiesetta di S. Martino ai confini con il comune di Carugo e la chiesa di S. Francesco.
Il centro della città è costituito da piazza Roma, uno spazio aperto esteso in lunghezza e attraversato dalla via principale, di origini molto antiche, forse precedenti all’epoca medievale, un tempo chiamata via Lata, poi piazza Mercato e infine piazza Grande. Sulla via si affacciano i resti di strutture medievali incastonate in case di epoca più recente.
Dall’800 fu interessata da un notevole sviluppo industriale in campo tessile e mobiliero, particolarmente fiorente fino ai tempi recenti.