Parco Spina Verde

Il Parco Regionale Spina Verde si estende sulla fascia collinare che va dal Colle del Baradello al Sasso di Cavallasca, comprendendo i comuni di Como, S.Fermo della Battaglia, Cavallasca e Colverde (nato dalla fusione dei comuni di Parè, Drezzo e Gironico), includendo oggi anche il Monte Tre Croci (o Monte Goi), separato dal primo gruppo dalla depressione di Camerlata. Sulle colline sono presenti diverse fonti e corsi d’acqua, come la Fonte della Mojenca, le sorgenti del Seveso, il rio Seliga ed il rio Val. Presso le zone interessate dalle acque sono maggiormente attestate le più antiche presenze antropiche, oggetto di interesse da parte di studiosi a partire dalla fine dell’800, mentre i primi scavi risalgono agli anni ’70. Durante gli anni ’50, con la realizzazione di grandi interventi urbanistici, il contesto venne notevolmente alterato e buona parte delle tracce del passato vennero distrutte, senza lasciare traccia.

L’intera area fu frequentata sin dal Neolitico, ma le tracce più evidenti del passato sono costituite da numerose incisioni rupestri tracciate dal Neo-Eneolitico e da resti di strutture abitative e cultuali dell’età del ferro. La presenza umana più rappresentativa si riferisce alla Cultura di Golasecca, attestata in Lombardia occidentale, Piemonte orientale e Canton Ticino a partire dal X al V secolo a.C.

Dal IV secolo a.C., con le invasioni galliche che determinarono la fine dell’Etruria padana e dei traffici di cui la Como protostorica costituiva un ottimo punto di passaggio, finì l’uso delle grandi necropoli (tra cui la più famosa, quella della Cà Morta) e vi fu la contrazione dell’area abitata per cui solo alcune zone, più a valle continuarono ad essere utilizzate.

Dopo la fondazione di Novum Comum da parte dei romani, l’area continuò ad essere utilizzata ancora come luogo di sepoltura (tombe databili al I – IV secolo d.C.), con sporadiche frequentazioni abitative, mentre resti di una villa romana sono attestati nei terrazzamenti più a valle.

L’età medievale è documentata dal Castello Baradello (XII secolo d.C.) e da alcuni edifici di culto tra i quali le basiliche di S. Abbondio e di S. Carpoforo, ambedue dell’XI secolo d.C.

Da non trascurare inoltre le testimonianze più recenti, quali la chiesa di S. Rocco (detta “Chiesetta dei Pittori”) e le trincee belliche della Prima Guerra Mondiale, appartenenti alla Linea Cadorna, nel territorio di Cavallasca.

Per ulteriori informazioni è consultabile il sito del Parco Regionale della Spina Verde

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